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lunedì 4 aprile 2011

I rifugiati nelle case della curia

I rifugiati nelle case della curia



ROVERETO. No ai profughi, men che meno ai clandestini. Eppoi se proprio dovessero arrivare persone «in possesso di reali requisiti di rifugiati politici... vanno trovate soluzioni per ospitarle nei numerosissimi immobili di proprietà della curia trentina». E’ questo l’ultimo passaggio della mozione, che verrà discussa in consiglio comunale questa sera o domani sera, del Pdl (a firma di Piergiorgio Plotegher e Ciro D’Antuono) e di Rovereto merita (Francesco Cimmino) per dire no a qualsiasi ipotesi di ospitalità dei profughi all’ex polveriera di Marco.
Un no deciso sia che si tratti di «profughi o addirittura clandestini provenienti dal Nord Africa» e nemmeno per una sistemazione provvisoria. "Qualsiasi decisione del governo provinciale è da respingere senza mezzi termini" scrivono i tre consiglieri comunali. Per quale motivo? "Motivi di disagio e pericolo per la sicurezza della popolazione e degli stessi ospiti" ma anche "sia per l’inadeguatezza della sede sia per l’assenza nella frazione di Marco di un’efficiente struttura in grado di affrontare in tempi reali emergenze che mettano in pericolo la sicurezza della popolazione trentina".
Tanta contrarietà, a quanto scrivono i tre consiglieri, deriva dal fatto che "Marco ha dovuto accettare suo malgrado il campo nomadi, nonché la discarica di rifiuti mentre è riuscita da evitare negli anni Novanta la collocazione di un inceneritore soltanto con una grande manfiestazione popolare di protesta. Oggi Marco deve affrontare la minaccia di un rovinoso percorso ferroviaria ad alta velocità... ed ora si fa più concreta la prospettiva della nuova destinazione dell’ex polveriera con l’insediamento di persone che si riverserebbero sulle strade di un paese del tutto privo delle caratteristiche anche minime per garantire un’accoglienza ordinata". Tanto basta per dire no all’arrivo dei profughi come riportato dal dispositivo della mozione.
E di profughi si parlerà anche questa mattina alle 11 alla Campana dei caduti in occasione della cerimonia di consegna del premio “Città della pace” alla città di Strasburgo. Infatti, recependo la proposta lanciata su facebook da Paola Rosà, il sindaco Andrea Miorandi afferma che Rovereto "dovrebbe assegnare un simbolico premio della pace a Lampedusa, oggi più che mai cuore di un’Europa che non si è arresa alla paura". Domani, sempre alla Campana, dalle 9 meeting interreligioso “Percorsi di comprensione e di dialogo: il contributo delle religioni”, un appuntamento legato alla figura di don Silvio Franch, vicereggente della Campana morto dieci anni fa.
A suggellare di suggestioni il premio “Città della pace”, ieri sera, con partenza da piazza del Nettuno alle 21 (così come sarà questa sera), il centro storico della città è stato animato dallo spettacolo “Città invisibili”: duecento artisti con musica, recitazione, performancese.

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