ROVERETO. I profughi (o rifugiati politici) non sono ancora arrivati al centro della protezione civile di Marco, che già nell’aula consiliare scoppia la bagarre. E tra citazioni del Vangelo e difesa a spada tratta del governo Berlusconi si è arrivati a mezzanotte passata prima di votare (e bocciare) la mozione del Pdl. Non senza che qualche consigliere (Boscherini e Tomazzoni) lasciassero l’aula considerato che la discussione aveva assunto toni prettamente politici.
Un avvio di consiglio soft con la prsentazione della mozione firmata Plotegher e D’Antuono per il Pdl e Cimmino per Rovereto Merita. Un documento con il quale, in sostanza, il consiglio avrebbe impegnato la giunta a dire no «ad una sistemazione anche provvisoria all’ex polveriera» evidenziando il «disagio e il pericolo per la sicurezza della popolazione di Marco...» e in ultimo fare in modo che «i rifugiati politici siano ospitati nei numerosissimi immobili di proprietà della Curia».
E alla base della motivazioni della mozione, l’inadeguatezza della struttura di Marco così come evidenziato da Carlo Plotegher, presidente della circoscrizione di Marco, ad ospitare rifugiati politici o profughi. Elemento ribadito più volte da parecchi consiglieri dell’opposizione. Primo fra tutti D’Antuono che, dice, «l’ex polveriera non può essere ritenuta idonea in quanto collocata nei pressi di una zona a densità abitativa... e che potrebbe comportare non pochi problemi di ordine pubblico...».
Da parte sua il sindaco Miorandi ha dato rassicurazioni che a Marco arriveranno rifugiati politici per pochi giorni a gruppi di 20-30 per poi essere trasferiti altrove. Non ci saranno né clandestini né rifugiati, ha proseguito, invitando ad un confronto pacato, serio, senza strumentalizzazioni politiche. «Perché allora - ha evidenziato Boscherini (Progetto Civico) - impegnare il centro della protezione civile per un anno bloccando di fatto tutta l’attività formativa quando ci sono altre sistemazioni?»
A non credere alle parole di Miorandi è anche Angeli (Lega Nord): «Chissà quanti ne arriveranno e chissà quanto rimarranno lì... A Trento i politici i vol farne creder che i aseni i vola, ma no l’è così. Perché non sistemare queste persone nelle caserme dismesse a Trento?».
«L’ex polveriera - è stata l’opinione di Merlo (Pd) - è il luogo predisposto per le emergenze, e quella dei profughi è un’emergenza. Le indicazioni arrivano dal governo Berlusconi e da Maroni e nulla si può imputare al sindaco o a Dellai. Non posso sentirmi dire rispediteli a casa loro o peggio ancora, come ha detto la Dalzocchio, “non possono sbolognarceli qua”». Spagnolli (Progetto civico) ha espresso le sue perplessità (più che contrarietà) all’accoglienza all’ex polveriera con varie motivazioni. «Chi amministra non deve pensare solo alla logistica, ma all’accompagnamento che significa casa, lavoro, servizi sociali... Siamo in grado di fare tutto questo? O arriveremo a cittadini di serie A e di serie B?...».
E quando D’Antuono si lancia nelle lodi a Berlusconi e a Maroni il confronto si infiamma o, a dirla come Boscherini, «è degenerato in maniera vergognosa» tanto che assieme a Tomazzoni lascia l’aula. Tra politica e Vangelo si passa al voto: il sì alla mozione (6 voti) arriva da Pdl, Lega, Cimmino e Spagnolli; astenuto Zambelli (Udc); non partecipano al voto Stiz e Azzolini (Progetto civico); 21 sono i no.
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